Cromorno

Forse non tutti sanno che esistono i flauti "da passeggio", bastoni per camminare che alla bisogna si trasformano in flauti veri e propri. E poi esistono gli strumenti a fiato a forma di manico d'ombrello, ma che io sappia non sono stati mai utilizzati per ripararsi dalla pioggia, però ci si potrebbe fare un pensierino...

A parte le facezie, nell'organologia il cromorno siede su uno scranno importante. Qui sotto potete osservare un'illustrazione tratta dalla Sciagraphia del Syntagma Musicum di Praetorius (1617), e potete ammirare la celebrata forma a manico d'ombrello.

 

Cromorno: il nome deriva da krumbhorn o krummhorn (krumm in tedesco significa "storto"). È un aerofono a doppia ancia incapsulata, come la cornamusa, ma molto più sonora, perché la canna termina completamente aperta. Come vedete, anche questo strumento ha diverse taglie, dalla più acuta alla più bassa.

Fra gli strumenti ad ancia incapsulata è considerato il più antico, ma... che cos'è un'ancia incapsulata? L'ancia, che in questi strumenti è doppia, è formata da due piccole lamelle di canna sovrapposte e legate a un cannello, che vengono fatte vibrare dallo strumentista. La vibrazione, che di per sé ha un suono assai ridicolo, viene amplificata e modificata dalla canna dello strumento per assumerne il timbro peculiare. Strumenti moderni a doppia ancia sono l'oboe, il corno inglese, il fagotto e il controfagotto. Nella cosiddetta early music troviamo la bombarda, la cialamella, la cornamusa (o dolzaina), il cromorno, il sordone, il rackett, il bassanello, la zampogna e altri.

Quando la doppia ancia è "incapsulata" significa che è inserita in una capsula, cosicché il suonatore non mette in bocca l'ancia stessa, ma la capsula, soffiandoci dentro attraverso il foro di insufflazione. Nell'illustrazione precedente potete osservare i cromorni "scoperti" (secondo e quinto in alto da sinistra), su cui si intravede montata l'ancia, e le relative capsule alla loro destra.

Il cromorno del Kalòs è marcato Moeck, ed è un soprano. Nella foto qui sotto è amorevolmente appoggiato alla dolzaina.