L'associazione culturale Kalòs Concentus è un ensemble vocale e strumentale nato nel 2012 con l’intento di recuperare e valorizzare il repertorio musicale antico e soprattutto medievale. Cantanti e strumentisti condividono la passione per la musica senza esserne veri professionisti (come con ogni probabilità erano i musici del tempo): ciononostante l’amore e il profondo rispetto che nutrono per questo genere è tale da garantire realizzazioni curate ed affascinanti.

L’ensemble è diretto da Sergio Lonoce.

 

TIPOLOGIE DI CONCERTI

La Bellezza è lo splendore del Vero & La Storia della Salvezza

Venite a laudare

Diverse voci fanno dolci note

Ludus Danielis

 

Moneglia, Oratorio dei Disciplinanti

Concerto nell'Oratorio dei Disciplinanti, Moneglia, 1° giugno 2013


 

La Bellezza è lo splendore del Vero
&
La Storia della Salvezza
Una narrazione attraverso i canti e le pitture medievali

 

Due concerti per lo stesso format: l’esecuzione di brani medievali in contemporanea con la proiezione di filmati che propongono affreschi e immagini coevi che, in perfetta sincronia, narrano la Storia della Salvezza, dalla nascita di Maria al Giudizio Universale, in una meravigliosa miscela di narrazione visiva e testo-musicale, di pittura e musica. Il primo dei due concerti è monografico, e più precisamente presenta le Laudi duecentesche insieme agli affreschi che Giotto dipinse nella Cappella degli Scrovegni di Padova; il secondo spazia più liberamente fra Laudi, Cantigas e altri brani duecenteschi e propone la visione di immagini che coprono l’intero arco temporale del Medioevo. La pittura sacra, a quell’epoca, era chiamata “Biblium Pauperum”, aveva cioè la funzione di istruire il popolo che – non sapendo spesso né leggere né scrivere e non comprendendo appieno la lingua ecclesiastica, il latino – aveva una limitata conoscenza di quanto narrano i vangeli e i testi sacri; la musica, uscendo dalle navate delle cattedrali, cominciava a utilizzare l’idioma volgare adornato di fresche melodie, ritmi di danza e splendidi strumenti musicali, tutte cose in comune più con le ballate popolari che non con il canto liturgico. Vi è un filo invisibile ma forte che collega musica e immagini, sembra che dietro queste due produzioni artistiche vi sia un’unica regia: la capacità descrittiva, l’attenzione per i dettagli, la tenerezza dei sentimenti, la bellezza dei volti, la paura, la gioia, l’umiltà, la disperazione, la nascita e la morte, ogni cosa narrata dai pittori trova nella musica medievale la sua giusta colonna sonora.

Giotto, Giudizio universale (particolare), Cappella degli Scrovegni, Padova

Giotto, Giudizio universale (particolare), Cappella degli Scrovegni, Padova

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Venite a laudare
Laudi e Cantigas sulle orme dei pellegrini

 

Un programma dedicato alla Vergine Maria, la figura più importante della cristianità e anche la più venerata e cantata del Medioevo. Le fonti più importanti sono i Laudari italiani, le Cantigas de Santa Maria spagnole e il Llibre Vermell di Montserrat, tutti del Due-Trecento. Altri brani, provenienti da altri codici e manoscritti, potranno essere inseriti nella scaletta, a seconda delle circostanze. Le musiche sono ora solenni, ora di intima devozione, ora di festa e di gioia. I canti e gli strumenti medievali danno vita a una suggestiva atmosfera che ricorda quella dei pellegrinaggi a Roma, Gerusalemme, al monastero di Montserrat in Catalogna o a quello di Santiago de Compostela in Galizia, dove i fedeli si riunivano sui sagrati delle Chiese e i ritmi di danza si fondevano con la preghiera e gli inni sacri.

 

Simone Martini, Annunciazione (particolare)

Simone Martini, Annunciazione (particolare)

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"Diverse voci fanno dolci note"
Danze e canti medievali

 

Un concerto per non dimenticare che la musica medievale è andata di pari passo con la danza, e che anche molti brani di devozione — si pensi al Llibre Vermell di Montserrat — erano cantati dai pellegrini con l’esecuzione gioiosa del “trepudium”, un’antica forma di danza. Le fonti sono codici medievali e manoscritti, dai Laudari duecenteschi, alle Cantigas spagnole, al Llibre Vermell, dal Codice Rossiano ai Carmina Cantabrigensia, dai brani trovadorici alle prime forme di polifonia trecentesca. Le esecuzioni privilegiano gli strumenti, i flauti, la dolzaina, l'organo portativo, il liuto, il dulcimer, la viella e il salterio, le percussioni. E le voci si alterneranno agli strumenti intonando i testi, siano essi religiosi o d’amore.

 

Andrea di Buonaiuto: Via Veritas, Chiesa militante e trionfante (Allegoria della Chiesa), particolare

Andrea di Buonaiuto: Via Veritas, Chiesa militante e trionfante (Allegoria della Chiesa), particolare,
il Cappellone degli Spagnoli, Firenze, Santa Maria Novella

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Ludus Danielis
Dramma liturgico

 

Ludus Danielis, I pagina del manoscritto

Ludus Danielis, I pagina del manoscritto

 


Il dramma liturgico fu una delle prime forme di teatro musicale, e il Ludus Danielis composto dagli studenti di Beauvais nel sec. XIII è fra le prime testimonianze di dramma latino che ci sia pervenuto interamente musicato. Il riferimento testuale è il Libro di Daniele dell’Antico Testamento, e gli episodi narrati dal Ludus sono essenzialmente due: il primo è il banchetto di Baldassarre, durante il quale il Re si accinge a profanare i sacri vasi degli Ebrei quando appare una mano che scrive tre parole misteriose sul muro della sala: tre parole che solo Daniele riuscirà a interpretare e che, di fatto, profetizzano la repentina morte del Re; il secondo tratta il celebre episodio di Daniele gettato nella fossa dei leoni perché si rifiuta di adorare il Re Dario. Le musiche evocano forti suggestioni medievali: ora solenni, ora vivaci melodie piene di ritmo. In contemporanea con l’esecuzione saranno proiettati i testi cantati in latino, le relative traduzioni e alcune immagini riguardanti la storia del santo Profeta.

 

Daniele fra i leoni, bassorilievo, Cattedrale di Oristano

Daniele fra i leoni, bassorilievo, Cattedrale di Oristano

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Associazione Culturale Kalòs Concentus
Sesto San Giovanni, Via Volontari del Sangue 182
c.f. 97652650157