Sia laudato san Francesco (Cort. 38)
Diciotto stanze di quartine di ottonari e una terzina di ripresa (due ottonari e un senario), con la struttura rimica che ben conosciamo (a a x / b b b x / c c c x) per questa lauda dedicata a San Francesco, un santo importantissimo per tutta la cristianità, oggi ancor di più, da che Papa Bergoglio ne ha preso il nome. Noi, del resto, siamo oltremodo affezionati al santo, giacché il suo Altissimu, onnipotente bon Signore, fu precursore proprio della lauda. Qui di seguito il testo:
Sia laudato San Francesco,
quelli c’aparve en croce fixo,
como redemptore.
A Cristo fo configurato:
de le piaghe fo signato
emperciò k’avëa portato
scripto in core lu suo amore.
Molti messi avea mandati
la divina maiestade
e le gente predicate,
como dicom le scripture.
Intra ‘quali non fo trovato
nullo privilegiato
d’arme nove coredato,
cavalieri a tant’onore.
A la Verna, al monte sancto,
stava ‘l sancto cum gran pianto;
lo qual pianto li torna in canto
el sarapyn consolatore.
Per divino spiramento
folli dato intendimento
de salvar da perdemento
molti k’eran peccatori.
Quando fo da Dio mandato
San Francesco lo beato,
lo mondo k’era entenebrato
recevette gran splendore.
Li povari frati minori
de Cristo son seguitatori:
de la gente son doctori
predicando senza errore.
L’altre son le pretiose
margarite gratiose,
vergeni donne renchiuse
per amor del Salvatore.
E li frati continenti,
coniugati penitenti,
stand’al mondo santamente
per servire al Creatore.
San Francesco, glorioso
tutto se’: desideroso
de dio fosti, copioso,
amoroso cum dolzore.
Per la tua virtude sancta
a Dio data tutta quanta,
questa dolze lauda canta
di te, Francesco, franco core!
Angelo per puritade,
apostolo per povertade,
martiro per volutade
fosti, per lo grand’ardore.
Mostrò la tua sanctitade
e la pura fidelitade
l’ucelli da te predicate
stando queti et securi.
Penitentia predicasti,
nova regula portasti,
la passione renovellasti,
clara stella de l’albore.
Molti enferme tu sanasti,
cieki et retracti tu sanasti,
morti più resuscitasti
dand’a lor vit’e vigore.
Èi ‘n terra e in mare et in onni lato
sancto savere et provato;
lo tuo nome è invocato
sanitad’ogn’e baldore.
Danne, padre, en donamento
lo tüo ricordamento,
ke lo nostro intendemento
te seguisca guidatore.
O lucerna, sole et luce,
tu ne governa e ne conduce:
sì sia nostro porto et foce
ora, sempre et tutte l’ore.
Musicalmente Sia laudato San Francesco si presenta molto semplice, pochi melismi, quasi a sottolineare una piana coralità cenobiale.
Non sfugge la somiglianza con la melodia di Dolce sentire (Fratello sole sorella luna), di Riz Ortolani per il film di Franco Zeffirelli sul santo di Assisi, troppa somiglianza, direi, per non pensare ad un astuto adattamento alla sensibilità melodica e ritmica del nostro tempo della lauda medievale che però, proprio per la sua matrice melodica modale, rimane ineguagliata per purezza e bellezza.