Ave, Regina gloriosa (Cort. 6)
Lauda di devozione mariana, il testo è diviso in 11 strofe, lo schema metrico è impostato su versi ottonari (ma non sempre) con struttura rimica a x / b b b x / c c c x / ecc.
Tutte le strofe iniziano – come il ritornello – col saluto di Gabriele a Maria: “Ave”.
Come per le altre laudi mariane, il testo è tutto un fiorire di immagini poetiche che celebrano la bellezza di Maria, usando varie e colorite similitudini alle quali i testi delle laudi ci hanno abituati, ma che ogni volta ci riempiono di meraviglia: bella margherita, fresca e profumata (aulorita) rosa, stella luminosa, frutto dal sapore dolce. Ma quella di Maria è una bellezza anche interiore: madre di gran pietà, scala che Dio ha disceso per incarnarsi, porta del paradiso (si noti il latinismo “paradisi porta”), e per tutto ciò è venerata da tutti i santi.
Dal punto di vista musicale è interessante la questione sulla corretta lettura delle note del ritornello, dove – in mancanza di una chiara e inequivocabile chiave a inizio rigo, il Liuzzi, ma anche Ernetti e Durrer, propone l’inizio con un do, con il conseguente salto di settima tra la fine della strofa e l’inizio del ritornello, cosa che fa storcere il naso a qualche musicologo.
La versione che il Kalòs Concentus canta è la seguente.
Ed ecco il testo:
Ave, regina gloriosa
plena d’ogne consolanza!
- Ave, pulcra margarita,
splendida luce clarita,
fresca rosa et aulorita,
nostro gaudio et alegranza! - Ave, regina adorata,
virgene madre beata;
poi ke fosti salutata,
madre se’ de gran pietanza. - Ave, scala per la quale
descese la dëitade
et prese in te umanitade
per dare seguranza. - Ave, relucente stella,
virgene, madre donzella:
alor che ti chiamasti ancilla,
fece in te Dio riposanza. - Ave, virgo imperiale!
Madre se’ de gran pietade:
tu se’ quella per la quale
noi semo for di dubitanza. - Ave, paradisi porta,
di la quale luce è orta:
ki enn-il tuo nome si conforta,
ben s’aprende a buona amanza. - Ave, flore cum bello odore,
fructo cum dolze savore,
stella cum grande splendore,
madre de nostra salvanza. - Ave, virgo pretiosa,
più de nulla amorosa,
tutta iocunda et gioiosa,
madre de gran delectanza. - Ave, madre incoronata,
sovra i cieli exaltata,
da tutti li sancti venerata;
dei peccatori se’ speranza. - Ave, porto de salute,
ki ben t’ama tu l’aiute:
guardane di far cadute,
traici for di dubitanza. - Ave, dice lli tuoi amanti
quando ti stanno davanti:
laude cum dulzi bei canti
cantan cum gran iubilanza.